… come direbbe il mitico Totò. E certo, qualcuno deve pur iniziare a pagare per innescare il circolo virtuoso della compravendita. A chi spetta far partire questo meccanismo?

Sempre più persone ci dicono di aver ricevuto delle sonore fregature: hanno versato degli acconti ai quali non ha fatto riscontro la consegna della merce. Ma sicuri che non sia possibile distinguere i truffatori dai venditori per bene?

Vediamo di fare un pò di chiarezza. Innanzitutto è scontato che il cliente cerca, oggi più di allora, il prezzo più favorevole soprattutto in un periodo caratterizzato da prezzi così alti. Il pellet è diventato un bene di prima necessità e la poca disponibilità attuale ha fatto schizzare in alto i prezzi. Ma lasciare il vecchio, conosciuto, fidato fornitore per un altro solo perchè il prezzo è meno favorevole è già di per sè una pessima idea e può diventare un bel rischio. Direbbero dalle nostre parti: chi lascia la strada vecchia per la nuova, chiu tintu (peggio) si trova! Se aggiungiamo che il nuovo possibile fornitore è del tutto sconosciuto, il rischio diventa un azzardo.

Quindi come fare per evitare “sole”? La prima cosa da fare è prendere informazioni, informazioni e ancora informazioni. Chiedere dove si trovi il punto vendita, di ricevere delle foto che mostrino l’insegna, chiedere di far vedere il prodotto esposto presso il punto vendita sono richieste assolutamente legittime e facilmente eseguibili da parte del venditore affidabile.

Altro elemento fondamentale è costituito dalle attività sul Web e sui Social. Un sito internet completo, esaustivo, con una certa quantità di prodotti pubblicizzati è certamente rassicurante, ma lo è ancora di più il fatto che il venditore svolge svariate attività ed ha nel suo catalogo prodotti diversi dal pellet: per esempio legna o nocciolino, stufe o caldaie.

Le attività sui social sono fondamentali. Scorrete la pagina facebook del venditore alla ricerca dei post più antichi. Se si tratta di un truffatore, non ne troverete perchè un truffatore è “sgamato” in pochi mesi, trascorsi i quali non aggiornerà più la pagina. Quindi pagine facebook aggiornate raramente possono essere sospette. E’ ovvio che un cliente truffato farà di tutto per recuperare quanto perso, quindi inonderà la pagina del truffatore di segnalazioni. Ciò indurrà il truffatore a stare nascosto: non pubblicherà nuovi post, non risponderà alle accuse dei clienti che ha raggirato. Insomma, si dileguerà non appena “sgamato”.

E veniamo alla ragione per la quale scriviamo questo articolo. Leggiamo sempre più spesso commenti di clienti che non vogliono saperne di pagare acconti, perchè nel passato sono stati raggirati e hanno perso i soldi. Addirittura molti consigliano, e tra questi molti colleghi venditori (concorrenti interessati?), semplicemente ed esplicitamente di non accettare proposte di vendita da chi chiede il pagamento anticipato: PAGAMENTO ALLA CONSEGNA! è diventato un mantra.

Purtroppo truffatori in giro ve ne sono parecchi, ma la maggior parte dei venditori di pellet è gente corretta, per bene, che svolge la propria attività con impegno e sacrificio, esponendosi a rischi ben maggiori rispetto ai clienti finali, e solo allo scopo di “campare” la propria famiglia. Non sempre si chiede un anticipo sul prezzo per raggirare i clienti. Purtroppo oggi le fabbriche non concedono pagamenti diversi da quello anticipato. Ed è impossibile per qualunque venditore anticipare somme così importanti, in attesa che il cliente riceva il prodotto e quindi paghi il corrispettivo. Nel 90% dei casi si tratta semplicemente di chiedere un contributo iniziale perchè il meccanismo non si inceppi. Altro che truffe, è solo questione di necessità!

Quindi, proponiamo a tutti i possibili clienti, tutti coloro che non ci conoscono direttamente, di non essere prevenuti. Il modo per scoprire le attività sospette esiste, basta avere pazienza e andare alla ricerca di elementi che ci diano le rassicurazioni necessarie affinchè, appunto, il meccanismo non si inceppi.